Assurnasirpal, un re assiro al British Museum

Oggi ci avventuriamo nelle sale del British Museum di Londra per fare la conoscenza del re assiro Assurnasirpal II, che ha regnato dall’884 a.C. all’859 a.C.

Assurnasirpal è famoso, oltre che per la ferocia che dimostrava con i suoi nemici, perché ampliò il regno degli Assiri in Mesopotamia, conquistò la Fenicia e spostò la capitale da Ninive a Nimrud.
Vista la sua importanza, è stato ritratto in molte statue e bassorilievi, la maggior parte dei quali si trovano proprio al British Museum.

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Il primo incontro con Assurnasirpal avviene in un luogo inusuale, diciamo pure che lo troviamo in una non molto onorevole posizione per un re: tra una porta chiusa e un’uscita di sicurezza. Povero re! In compenso, la stele in calcare che lo raffigura è decisamente imponente: è alta quasi 3 metri e pesa 4.000 kg.
È stata ritrovata nel Tempio di Ninurta (a Nimrud) nel 1850 da un archeologo inglese, Sir Austen Henry Layard.
Se guardiamo un po’ più da vicino la stele, vediamo che il re indossa il tipico cappello reale di forma conica e tiene in mano uno scettro, simbolo della sua autorità. Ha la mano destra sollevata in un gesto di rispetto nei confronti di cinque divinità che sono indicate nel bassorilievo con dei simboli.

Particolare della stele © The Trustees of the British Museum
  • Ashur, la divinità suprema, è rappresentato da un elmetto con le corna;
  • Shamash, il dio sole, da un disco alato;
  • Sin, la divinità della luna, da una mezzaluna crescente;
  • Adad, il dio della tempesta, da due linee che simboleggiano il fulmine;
  • Ishtar, la dea dell’amore e della guerra, è infine rappresentata da una stella.

 La figura del re è circondata da un testo in scrittura cuneiforme che elenca le sue principali conquiste.

Ritroviamo re Assurnasirpal ritratto in un’altra delle opere del British Museum, anche se è non attualmente esposta nelle sue sale (potete vederla meglio qui). Questa statua, alta poco più di un metro è stata rinvenuta in un tempio dedicato alla dea Ishtar e probabilmente era stata realizzata per ricordare alla dea la devozione del re. Ha una caratteristica particolare: è appoggiata su una base in pietra rossa, una pietra che non si trovava in Mesopotamia ma che molto probabilmente i soldati assiri aveva prelevato da un territorio conquistato.

Ai sovrani piaceva infatti circondarsi di oggetti di artigianato, piante, animali e materie prime considerati esotici perché provenienti da territori lontani (e soprattutto sottomessi). I capelli e la barba del re sono lunghi, come prevedeva la moda assira del tempo. Nella mano destra il re impugna una falce particolare: è infatti quella che secondo la tradizione gli dèi usavano per combattere contro i mostri. Anche in questa statua troviamo lo scettro, simbolo dell’autorità del re. Sul petto del re ci sono delle iscrizioni in scrittura cuneiforme che celebrano le conquiste dei territori affacciati sul Mediterraneo ed elencano i suoi antenati.
Ricapitolando: nonostante tutti i simboli di potere con cui il nostro re viene rappresentato, fino ad ora lo abbiamo incontrato in una specie di corridoio e in un magazzino. Viene quasi da pensare che il British Museum non lo abbia in simpatia…
Ma non è così!
Per Assurnasirpal II, così come per tutti i regnanti del passato, è sempre stato molto importante mostrarsi forti, coraggiosi, vittoriosi e rispettati. Per questo le pareti dei palazzi reali assiri erano decorate con bassorilievi in cui si vede il re in guerra, a caccia, durante banchetti o mentre riceve gli onori di popoli stranieri.
Alcuni tra i più belli e famosi bassorilievi assiri raffigurano proprio Assurnasirpal e sono in mostra (questa volta con tutti gli onori del caso) nelle sale del Britsh Museum.