I dolci nell’antica Roma (spoiler: contiene ricette)

Gli antichi Romani avevano una dieta molto varia. Mangiavano carne, pesce, uova, formaggi, verdure, legumi, focacce… Facevano anche un gran uso di salse, spezie e vino. E i dolci?

A Roma, il sapore dolciastro caratterizzava anche pietanze a base di carne, pesce, verdure. Ma con che cosa dolcificavano gli alimenti gli antichi Romani? Dimentichiamoci lo zucchero come lo conosciamo oggi. Solo pochi raffinati cuochi (assoldati da padroni particolarmente ricchi) potevano utilizzare il saccharon, un liquido denso estratto dalla canna di bambù e portato in Europa dalle carovane provenienti dall’India. La maggior parte dei Romani quindi ricorreva al miele, ai datteri, all’uva passa e ad alcuni tipi di vini dolci.

Ma veniamo ai dolci veri e propri. Per i Romani esistevano tre categorie di dolci: quelli rituali (offerti alle divinità della casa e della dispensa), quelli casalinghi, serviti caldi, e quelli delicati a base di miele, che in genere venivano consumati alla fine dei banchetti più ricchi e sontuosi.

Per sapere quali erano quelli preferiti dai Romani possiamo rivolgerci a Marco Gavio Apicio, uno scrittore romano, amante del lusso e della buona tavola, vissuto tra il I sec a.C e il I sec. d.C.
Apicio ha scritto un manuale di cucina, che è la principale fonte per conoscere le abitudini gastronomiche dei Romani: si intitola De re coquinaria, cioè L’arte culinaria.
Ecco che cosa scrive nella sezione “Dolci casalinghi e latte acido“.

  1. Dolci casalinghi. Snocciola i datteri , farciscili con noci o pinoli o pepe in polvere. salali all’esterno e friggili nel miele cotto. Poi servili.
  2. Altra ricetta di dolci. Prendi degli ottimi panini al mosto [liquido ottenuto dalla prima spremitura dell’uva], togli la crosta e mettili a mollo nel latte. Una volta ben macerati, mettili nel forno, ma solo per poco tempo, in modo che non si secchino. Levali ancora caldi, spalmali di miele e bucali per farli impregnare bene. Cospargili di pepe e servili.
  3. Budino. Prendi il latte e una bacinella di capacità proporzionata, mescola il latte con il miele; aggiungi cinque uova ogni mezzo litro di latte e stemperale nel latte fino a incorporarle perfettamente. Filtra il composto, versalo in una pentola di Cuma [pentola con il fondo antiaderente di colore rosso] e cuoci a fuoco lento. Quando si sarà ben rassodato, insaporisci con il pepe e servi.
adatt. da Apicio, L’arte culinaria, Bompiani

Ulteriori informazioni sui dolci ci arrivano anche da Galeno di Pergamo, un medico greco che ha vissuto a Roma nel II sec. d.C. Nel suo scritto Sulle proprietà degli alimenti Galeno studia le caratteristiche dei cibi e della loro preparazione in relazione alla salute umana. Qui troviamo una ricetta molto simile ai moderni pancake. Se volete, potete provarla anche a casa (con l’aiuto di un adulto). Eccola!

I PANCAKE DI GALENO
Ingredienti per 4 persone
– 120 gr di farina
– 225 ml di acqua
– 2 cucchiai di miele
– olio per friggere
– 1 cucchiaio di semi di sesamo tostati

Procedimento
Mescolate la farina, l’acqua e un cucchiaio di miele fino a formare una pastella fluida e senza grumi.  In una piccola padella scaldate due cucchiai di olio, quando l’olio è pronto versate un quarto della pastella. Una volta solidificata, giratela due o tre volte in modo che prenda colore da entrambi i lati.  Togliete il pancake dalla padella e appoggiatelo su un piatto su cui avrete messo un foglio di carta da cucina. Cuocete gli altri tre pancake nello stesso modo.  Serviteli caldi dopo avervi versato sopra il miele rimanente e i semi di sesamo.

Buon appetito!