Piccola storia del… gabinetto! :-))

Studiando i popoli antichi impariamo molte cose su attività economiche, organizzazione sociale, religione, conoscenze scientifiche, vita quotidiana. Generalmente, quando parliamo di vita quotidiana ci riferiamo al cibo, al vestiario, alle abitazioni. Tralasciamo però un importante e puzzolente aspetto… Ma i gabinetti esistevano o no?!?

Durante la Preistoria quello del gabinetto non era certo un problema: gli esseri umani avevano ben altro di cui preoccuparsi! I nomadi del Paleolitico vivevano immersi nella natura ed era facile trovare un posticino tranquillo dove lasciare un ricordino. Pazienza se era maleodorante: poco tempo dopo i cacciatori/raccoglitori se ne sarebbero andati!
I villaggi e le città del Neolitico non erano affollati come i moderni centri urbani; le persone potevano scavare delle buche in cui sotterrare le feci (cioè la… popò) senza creare grossi problemi di igiene. Inoltre, spesso sorgevano vicino a un corso d’acqua che, oltre agli altri, aveva un paio di vantaggi importanti per la pulizia e la salute:
1) portava via ogni cosa vi venisse gettata dentro;
2) forniva acqua fresca e pulita con cui lavarsi. 

Del resto anche nella Bibbia (sì, sì: la Bibbia!) si danno suggerimenti simili.

“Avrai pure un luogo fuori del campo e là fuori andrai per i tuoi bisogni; e fra i tuoi utensili avrai una pala, con la quale, quando vorrai andar fuori per i tuoi bisogni, scaverai la terra, e coprirai i tuoi escrementi.”
Deuteronomio 23:12-13

Per trovare tracce di una vera e propria fognatura (cioè di un insieme di tubi collegati tra loro che portano via l’acqua sporca) bisogna aspettare il  3000 a.C. e andare nella Valle dell’Indo. Nella città di Mohenjo-daro molte abitazioni erano collegate alla fognatura e avevano una stanza da bagno. Intorno al 2000 a.C. anche nel palazzo reale di Cnosso, nell’isola di Creta, erano stati costruiti una fognatura in terracotta e dei pozzi di raccolta delle acque sporche. Nella sala della regina c’era persino una vasca da bagno.  

Ok le fogne, direte voi, ma i gabinetti? Erano dei sedili in argilla, pietra o legno appoggiati sopra i canali di scarico delle fognature. Naturalmente non erano alla portata di tutti…

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Modelli di sedili in argilla (disegni di G. Antoniou).

Molti secoli dopo arrivarono i Romani, che affrontarono il problema in modo decisamente organizzato. Innanzitutto, bisogna ricordare che il re Tarquinio Prisco, intorno al 600 a.C., aveva fatto costruire la Cloaca Massima, ovvero la principale fognatura di Roma, che sfociava nel Tevere. In origine si trattava di un canale a cielo aperto, cioè non interrato, che serviva per bonificare la pianura del Foro e raccogliere le acque che scendevano dalle colline. Successivamente, quando la città si ingrandì, la rete di canali fognari si ampliò. 
Naturalmente, solo le case dei più ricchi avevano un collegamento diretto alla fognatura.  La maggior parte dei cittadini romani viveva nelle insulae, che non avevano stanze da bagno e tantomeno la fognatura. Le persone perciò erano costrette a raccogliere i propri bisogni in vasi che poi scaricavano nel primo collegamento alla fogna che trovavano oppure in appositi contenitori sparsi nella città. In effetti non era il massimo andare in giro portandosi dietro la propria… ci siamo capiti!
E’ così che i Romani inventarono le latrine. Erano dei locali, a livello della strada, a cui si accedeva da un piccolo ingresso. Lungo le pareti della stanza c’erano dei sedili in marmo con dei buchi distanziati, sotto ai quali scorreva in continuazione l’acqua. Tra i sedili non c’erano pareti divisorie e quindi le persone che frequentavano la latrina potevano tranquillamente chiacchierare tra loro mentre facevano quello che dovevano fare. Per pulirsi veniva messa a disposizione una spugna intinta in acqua e aceto e legata a un bastone di legno L’aceto naturalmente non aveva alcun potere disinfettante, serviva solo per mascherare l’odore (bleah!).
Si stima che durante il periodo imperiale a Roma ci fossero 144 latrine pubbliche e ben 4000 sedili!

Per avere qualcosa che assomigli vagamente ai WC che conosciamo oggi, bisognerà aspettare il 1595 e l’invenzione di un Lord inglese che progettò un sedile collegato a un sistema di scarico e di areazione. L’invenzione, però, ebbe bisogno di molti perfezionamenti e solo dopo più di 300 anni i gabinetti cominciarono a funzionare veramente e ad essere installati nelle abitazioni private della maggior parte delle persone.
Finalmente!

* L’immagine di copertina è di Adam Larkum ed è tratta da K. Daynes, “The Story of Toilets, telephones & other useful inventions“, Usborne